Il Napoli ha dovuto attendere ventidue anni prima di veder sollevare nuovamente un trofeo al cielo.
La Coppa Italia, conquistata ieri sera ai danni della Juve, mancava in bacheca dal 1987.
Il trofeo è arrivato al culmine di una stagione contraddittoria per i partenopei, altalenanti in campionato ma estremamente concreti e divertenti in Champions League.
Al di là delle rivalità del caso, la vittoria degli uomini guidati da Mazzarri acquista ancora più valore in virtù del fatto che i torinesi sono stati imbattuti per trentotto gare.
Una partita cattiva, grintosa, giocata con agonismo da entrambe le parti. Un Napoli con più fame di vittoria vien da dire, probabilmente conscio della possibilità di raddrizzare la stagione con l’unico trofeo ancora disponibile. Di contro, la Juventus ha disputato il suo match, ma è stata incapace di concretizzare le sue palle goal.
Nota a parte per il Pinturicchio. Il capitano bianconero, pur non segnando, ha disputato una buona partita, la sua ultima in maglia bianconera. Ha chiuso a 705 presenze col club, mica poco.
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In un Olimpico da grandi occasioni, con il silenzio per i morti del terremoto e dell’attentato a Brindisi, gli indecorosi fischi sull’inno di Mameli cantato per l’occasione live da Arisa, Cavani (su rigore) e Hamsik hanno messo a tacere la Vecchia Signora, regalando il sogno a una città intera.
Al mister Antonio Conte, sotto pressione per il Calcioscommesse (è stato tirato in ballo da un suo ex giocatore, Carobbio, ndr), non riesce la doppietta.
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La gara tanto attesa è cominciata con squadre speculari sul piano tattico: la Juve col tandem offensivo Del Piero-Borriello (col secondo preferito a Vucinic).
Mister Mazzarri propone dal primo minuto Lavezzi al fianco di Cavani per violare la non proprio veloce difesa bianconera, che vede tra i pali Storari.
La prima palla è juventina, ma quella gol la spreca dopo poco il Napoli: brivido al 2’ con Campagnaro che si accentra dalla destra e serve un assist perfetto a Zuniga, che schiaccia di testa costringendo Storari a intervenire in due tempi. E subito dopo Cavani manda fuori di tacco. Il primo quarto d’ora è un pressing tutto di stampo napoletano: i partenopei partono aggressivi. Con Lavezzi che all’11’ lancia su Cavani, fermato però in fuorigioco. Pochi secondi dopo è lo stesso Pocho che dal limite fa tutto da solo, con Hamsik libero, ma manda fuori. Una Juve remissiva e insolitamente lenta, che ha un guizzo al 18’: ci prova Marchisio con un destro potente su cui interviene con una grande respinta Sanctis.
Del Piero tocca palla al 25’ quando si procura una punizione, ma poi calcia dritto sulla barriera. Il gioco rallenta, ma è sempre il Napoli a tenere in mano il pallino del gioco: ci riprova Lavezzi e stavolta, meno egoista, tenta di servire i compagni davanti a Storari. Al 38’ è la Juve però a mettere paura al Napoli, con un gran sinistro a giro di Borriello dalla distanza che finisce alla destra di De Sanctis. Al 40’ fallo di Aronica da dietro su Marchisio che stava calciando a rete: Conte reclama il rigore, ma l’arbitro lascia correre. Si comincia a vedere in campo il Pirlo tanto apprezzato lungo l’arco della stagione.
L’ultimo brivido prima della pausa lo prova il portiere del Napoli, costretto a uscire su una bella punizione del capitano. Poche emozioni e quando si torna in campo le formazioni restano invariate.
La sfida si accende anche sul piano fisico: Cannavaro prima reclama un tocco di mano di Borriello in area poi commette un brutto fallo sul Del Piero che gli costa l’ammonizione.
Al 18’ la svolta: Lavezzi viene atterrato in area da Storari. Brighi, non esita e fischia il rigore. Dal dischetto Cavani non fallisce e segna il suo quinto gol in Coppa Italia. Conte corre ai ripari e fa ruotare la panchina: paga dazio anche Del Piero che al 23’ viene sostituito da Vucinic (fuori anche Lichtsteiner per Pepe), con l’attacco che cambia faccia anche con l’inserimento subito dopo di Quagliarella per l’inconcludente Borriello. E l’occasione arriva al 32’ con Pepe che penetra in area e tira di sinistro: salva miracolosamente di piede De Sanctis. Il Napoli, inarrestabile, al 38’ trova l’angolo per il raddoppio. La palla la costruisce Pandev entrato al posto del Pocho con un bel contropiede: passaggio filtrante per Hamsik che con un diagonale perfetto manda in delirio i 30mila tifosi azzurri arrivati all’Olimpico. Il finale è teso, Quagliarella si fa espellere per una gomitata ad Aronica. Juve in dieci, ma risultato ormai deciso.
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Queste le parole del tecnico dei napoletani, Walter Mazzarri, affidate alle telecamere di Rai Sport: “Sono felicissimo, sembrava impensabile battere la Juventus in questa stagione. Da tre anni il nostro inno lo cantano tutti e ora l’abbiamo ricantato noi. Tutta la squadra ha fatto qualcosa di straordinario in questo triennio. Questo è un gruppo eccezionale che va premiato e osannato in blocco. Ho un contratto fino al 2013 e intendo rispettarlo. Godiamoci questo momento poi ci sarà tempo di pensare ad altro”.
Il presidente degli azzurri, Aurelio de Laurentiis, esulta così: “Non è il primo trofeo mio, ma di questo gruppo. Questa società esiste dal 2004, ora finalmente Napoli è campione anche nello sport. L’Italia dovrebbe essere orgogliosa di Napoli e dei napoletani”. Il presidente rincara, poi, la dose in conferenza stampa: “Ci sono grandi giornali che fanno la tirata agli squadroni del Nord, ora dovranno farla a noi. In otto anni non abbiamo mai fallito un obiettivo, non l’abbiamo fatto neppure stavolta. Bilanci? Per me la stagione era più che positiva prima, figuriamoci adesso”. A qualcuno sembra non essere andata giù l’invasione di campo dell’Olimpico a fine gara: “A Napoli in tutti questi anni cose del genere non sono mai successe. Non sono colpe da imputare ai napoletani, ma a chi ha organizzato questo evento”. Quindi una chicca: “Sto lavorando per organizzare la rivincita in estate contro il Chelsea. In fondo ne abbiamo vinta uno noi, una loro. Ci vuole la terza partita per stabilire chi si aggiudica questa serie”.
Queste invece le parole del tecnico juventino, Antonio Conte: “Non fa mai piacere perdere, soprattutto una finale. Dobbiamo essere arrabbiati. Questa partita deve farci capire che bisogna sempre andare a duemila. Il Napoli oggi ha avuto qualcosa in più di noi. Questo è un gruppo giovane e dobbiamo sempre tenere in mente cosa abbiamo fatto per vincere. Avevamo alcuni calciatori come Vidal e Lichtsteiner non erano al meglio fisicamente. Resta il rammarico perché non avremmo voluto perdere”.
Per la cronaca, Napoli e Juventus si riaffronteranno il 19 agosto a Pechino, per la Supercoppa Italiana, trofeo che vede contrapposte le formazioni vincitrici rispettivamente del campionato di A e della Coppa Italia.
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