Dopo una prima conferenza di presentazione a Roma lo scorso 11 aprile, ieri il Napoli Teatro Festival Italia 2012 si è mostrato al pubblico della sua città, Napoli.
Arrivato alla sua quinta edizione, il Festival, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e firmato interamente (per il primo anno) dal direttore artistico Luca De Fusco, si terrà dal 7 al 24 Giugno, per poi proseguire, dopo la pausa estiva, dal 25 al 30 Settembre. Una scelta non casuale quella di dividere il programma tra il primo mese d’estate e il primo periodo d’autunno: l’intento, infatti, è quello di creare un filo conduttore tra il lavorio del Festival e l’inaugurazione delle stagioni teatrali napoletane.
Ricchissimo il programma: venticinque giorni di spettacoli, oltre centrotrenta rappresentazioni, tutto collocato in trenta luoghi della città (tra teatri classici e location inusuali). Tra gli artisti internazionali, spiccano i nomi di Peter Brook (maestro per eccellenza del teatro contemporaneo, che presenterà la prima italiana di “The Suit”), Robert Wilson, Matthew Lenton (già conosciuto dal pubblico napoletano nella scorsa edizione con “Interiors”), Noa. Proprio quest’ultima aprirà il festival con una serata d’anteprima che andrà in scena al Teatro di San Carlo il 6 Giugno, durante la quale la cantante israeliana renderà omaggio alla musica di Napoli. Il concerto anticiperà, tra l’altro, un focus che caratterizzerà tutto il Festival, dedicato alla danza israeliana, “una danza – spiega De Fusco – fisica, sensuale, antiretorica” che mescola generi e tecniche dell’est Europa e dei paesi arabi. Cinque gli spettacoli dedicati al tema in programma: “Null” e “Birth of the Phoenix” della Vertigo Dance Company, “Bein Kodesh Le’ Hol (Sacred and Profane)” e “If at all” della Kibbutz Contemporary Dance Company e, infine, una prima assoluta, “Sensitive to heat” preparato su commissione del Festival da Dafi Altabeb.
L’intero calendario degli spettacoli sarà accompagnato da un altro focus, dedicato alla nuova scena teatrale argentina, “un nuovo teatro – segnala il direttore artistico De Fusco – non noioso, caratterizzato da un’esperienza fresca e innovativa”. Per questo tema, andranno in scena tre spettacoli di Claudio Tolcachir (“Tercer Cupo”, “La Omisiòn de la Familia Coleman”, “El viento en un violin”), uno di Daniel Veronese (“Los hijos se han dormido”) e uno di Romina Paula (“El tiempo todo entero”).
Tra gli altri progetti sociali, figura “Ramblas”, spettacolo curato dagli artisti di strada dell’Associazione Ramblas che si esibiranno in varie date per le vie di Napoli. “L’intento”, spiega Giulio Barbato che cura il progetto, “è quello di creare un regolamento per l’arte di strada a Napoli”.
Tra le pièce teatrali, inoltre, il Festival dedica, a cent’anni dalla nascita di Elsa Morante, uno spettacolo all’autrice italiana: Licia Maglietta, infatti, interpreterà “L’isola di Arturo” nella splendida cornice del Parco Archeologico di Pausilypon a Coroglio.
Se, infatti, nella scorsa edizione le platee sono state accompagnate a scoprire i luoghi più sconosciuti del centro storico, per quest’edizione il Festival ha trovato il suo cuore nel parco di via Coroglio, dove la natura e la storia si incontrano a picco sul mare della baia dei Trentaremi. Un luogo magico, che sarà aperto al pubblico dal tramonto fino a tarda sera durante tutto il periodo del Festival, e che ospiterà ventidue rappresentazioni nelle tre aree di spettacolo.
“Gli appuntamenti al Parco di Pausilypon”, spiega Luca De Fusco, “sono pensati per essere non solo un appuntamento di teatro, ma anche di conoscenza artistica dei luoghi”.
Nel frattempo, botteghini già aperti: 5.000 biglietti già venduti e tante offerte, dagli sconti studenti ai pacchetti tematici fino ai classici abbonamenti. “Credevamo fosse importante offrire agevolazioni per l’acquisto dei biglietti”, commenta il direttore De Fusco, “Eppure è importante che il pubblico si abitui a pagare un servizio, non pretendere di guardare gli spettacoli senza nessuna spesa: bisogna pagare poco, ma bisogna pagare tutti”.