Il calcioscommesse sconvolge ancora il mondo calcistico italiano, a partire dalla Nazionale – Criscito era tra i convocati per l’Europeo – per proseguire con il capitano della Lazio, Mauri (arrestato), già da mesi nell’occhio del ciclone di questa storia, e per finire addirittura all’allenatore della Juventus Antonio Conte, indagato per associazione a delinquere per quando era allenatore del Siena.
Un anno dopo, la “storia di quattro scommettitori sfigati” (come la definirono alcuni dirigenti dello sport italiano) diventa il grande ciclone del calcio italiano.
Il Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, coordinato dalla Procura di Cremona, sta eseguendo arresti e perquisizioni nell’ambito dell’ultima tranche dell’inchiesta Last bet, l’indagine sull’organizzazione internazionale che negli ultimi due anni ha condizionato il mondo del calcio italiano, truccando gare di serie A e serie B per scommettere e portare a casa migliaia di euro.
Tra gli arrestati spunta qualche nome eccellente: oltre al capitano della Lazio, Mauri, l’ex capitano del Genoa Omar Milanetto (ora al Padova, ndr) e il centravanti della Sampdoria, Christian Bertani, oltre ad altri giocatori di B ed esponenti dell’organizzazione criminale internazionale. Al centro dell’indagine ci sono una serie di partite di A e B del campionato 2010-2011: sono Napoli-Sampdoria del 30 gennaio 2011, terminata con il risultato di 4-0; Brescia-Bari del 6 febbraio (2-0), Brescia-Lecce del 27 febbraio (2-2), Bari-Samp (0-1) del 23 aprile, Palermo-Bari (2-1) del 7 maggio, Lazio-Genoa (4-2) del 14 maggio e Lecce-Lazio (2-4) del 24 maggio.
Per la cronaca, il gip di Cremona Guido Salvini non ha accolto la richiesta di arresto avanzata dalla procura di Cremona nei confronti dell’attaccante del Genoa, Giuseppe Sculli. Il giocatore è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
Inoltre, il calciatore dell’Albinoleffe Matteo Gritti è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona.
Questi i diciannove destinatari dei provvedimenti:
Stefano Mauri (giocatore della Lazio – custodia cautelare in carcere)
Omar Milanetto (ex giocatore Genoa, ora al Padova – custodia cautelare in carcere)
Kewullah Conteh (ex giocatore del Piacenza – obbligo presentazione)
Jose Inacio Joelson (giocatore del Pergocrema – arresti domiciliari)
Marco Turati (giocatore del Modena; custodia cautelare in carcere)
Cristian Bertani (ex giocatore del Novara, ora alla Sampdoria – custodia cautelare in carcere)
Alessandro Pellicori (giocatore svincolato del Queen’s Park Rangers – custodia cautelare in carcere)
Paolo Domenico Acerbis (giocatore del Vicenza – custodia cautelare in carcere)
Ivan Tisci (ex calciatore – custodia cautelare in carcere)
Lazlo Schulz (cittadino ungherese già detenuto in Ungheria – custodia cautelare in carcere)
Francesco Ruopolo (calciatore del Padova – obbligo presentazione)
Zoltan Kenesei (cittadino ungherese, già detenuto in Ungheria)
Matyas Lazar (cittadino ungherese già detenuto in Ungheria – custodia cautelare in carcere)
Istvan Borgulya (cittadino ungherese – custodia cautelare in carcere)
Vittorio Gatti (custodia cautelare in carcere)
Luca Burini (arresti domiciliari)
Daniele Ragone (arresti domiciliari)
Laslo Strasser (cittadino ungherese – custodia cautelare in carcere)
Per onor di cronaca, è giusto sottolineare che Criscito è indagato, ma non è ancora deferito dalla giustizia sportiva e sarebbe quindi convocabile per la trasferta in Polonia e Ucraina. Ma la vicenda del difensore dello Zenit non è l’unica ad avere sconvolto la mattinata degli azzurri, turbati anche dalla notizia che l’allenatore della Juventus è a sua volta indagato nell’inchiesta. Nei giorni scorsi l’argomento del potenziale coinvolgimento di Conte era stato affrontato da tutti i giocatori bianconeri intervistati ed era l’ottimismo a prevalere. Adesso, però, il contraccolpo psicologico della notizia è evidente, in un ritiro in cui gli juventini sono la maggioranza.
Il ricorso storico è scontato, ma inevitabile: a Coverciano sembra realmente di essere tornati all’epoca di Calciopoli 2006.