TRAMA: Youngjak (Kim Kang-Woo), segretario, autista, uomo di fiducia dei Baek, potente, ricchissima famiglia di industriali coreani, è al centro delle vicissitudini che animano e distruggono la vita del nucleo domestico, testimone inerte e silenzioso delle immoralità, degli imbrogli, delle guerre tacite tra la signora Keumok (Youn Yuh-Jung), orribile e avida strega, e il marito Kyungsun (Baek Yoon-Sik) che l’ha sposata solo per i soldi della dote e la tradisce senza remore, perfino con la domestica filippina Eva (Maui Taylor), con la quale progetta una fuga e una nuova vita. Sedotto, stuprato e ricattato dalla crudele Keumok, Youngjak assiste al precipitarsi di eventi tragici e le cattiverie che, a partire da quest’ultimo adulterio, annientano la famiglia, in nome del dio denaro e del potere, mentre inizia a sviluppare una sua coscienza morale e scopre nella giovane figlia di loro Nami (Kim Hyo-Jin), apparentemente diversa, una luce di speranza e salvezza.
GIUDIZIO: Straordinario e crudele ritratto della decadenza, quello di una famiglia alto-borghese con la coscienza sporca, quello della società in genere e dei suoi valori (sesso, potere, denaro), quello dell’uomo tra istinti e volontà di potenza: un saggio di umanità terribile e malvagia attraverso il declino di una famiglia disfunzionale (con rimembranze a Visconti e a “La caduta degli dei”) visto dagli occhi di un esterno, testimone e complice, arlecchino servo di due padroni, che sviluppa una sua propria coscienza man mano che le fiamme di quest’inferno di corruzione e degrado morale lo avvolgono sempre più. Regia plastica, elegantissima, di Im Sang-Soo, che si muove in scenografie ultra-moderne di design e tecnologia, restando ancorata nell’unico spazio simbolico dell’immensa, cupissima casa di questi ricchi, maledetti, disgustosi mostri, uno peggiore dell’altro, interpretati magnificamente da un vero cast di attori. Anche il regista, come il protagonista, prende le distanze da questa guerra e da questi abomini: ma l’efficacia della messinscena mostra chiaramente, anche con beffardo cinismo, il giudizio dell’autore e dove voglia andare a parare. Una pellicola sorprendente che cresce man mano col ritmo di un thriller, tra trasgressioni, delitti, complotti, secco e senza compromessi, con ironia e senso dello spettacolo; un gioiello.
VOTO: 3,5/5
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