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Calciomercato: Milan, Thiago Silva al Barça è più di un’idea

di Francesco Astarita

Giorni frenetici in casa Milan. Da più parti si rincorrono le voci di un possibile passaggio di uno dei migliori interpreti nel ruolo difensivo, il brasiliano Thiago Silva, dal Milan al Barcellona.
Il giocatore, classe ’84, vanta ventotto presenze ed un goal con la nazionale brasiliana, di cui è inoltre capitano. Vero perno della difesa milanista, Thiago ha collezionato con la maglia rossonera 93 presenze, 5 goal ed un elevato peso specifico all’interno dello spogliatoio.
Cresciuto come mediano, con capacità di adattamento sulla fascia, durante la sua permanenza alla Juventude è stato rivalutato nel ruolo di difensore centrale da Ivo Wortmann.
Abile nel gioco aereo, ha un ottimo senso della posizione e da il meglio di se negli interventi in anticipo, in chiusura e nel leggere lo sviluppo dell’azione avversaria.
Col capitano Puyol, ormai 35enne e fermo ai box per infortunio, in parola discendente, in casa blaugrana è giunto il momento di interrogarsi circa il futuro del reparto difensivo.
Se Piqué e Daniel Alves sono le uniche garanzie ad altissimo tasso tecnico, lo stesso non si può dire per i vari Mascherano, Busquets.
Pare che il patron rossonero, Silvio Berlusconi, abbia sparato una cifra astronomica: ben 50 milioni di euro per il brasiliano. Evidentemente, anche per uno degli uomini più ricchi d’Italia è arrivato il momento di batter cassa.
Poco hanno convinto, in realtà, le smentite di rito dei dirigenti del club di via Turati.
Ciò che traspare dall’ambiente di Milanello è perplessità. Con la necessità di rimpolpare le casse della società, la cessione della stella non è più utopia.
Sull’altro piatto della bilancia ci sarebbe Zlatan da Malmo, per gli esperti del settore possibile partente destinazione Madrid sponda Real.

Tatticamente, probabilmente sarebbe più semplice rivoluzionare la difesa, orfana tra l’altro di Alessandro Nesta, punto di riferimento non da poco per Silva, piuttosto che sopperire all’assenza di un talento determinante come Ibrahìmovic.
L’attaccante, non proprio più un giovane (classe ’81, ndr), è stato spesso l’ancora di salvezza cui gli altri compagni si sono aggrappati. Senza considerare le difficoltà, in primis economiche, che il Milan dovrebbe sopportare per tentare di trovare un degno sostituto dello svedese.
L’atmosfera all’Ata Quark di Milano appare già rovente.