Nella ricca offerta del Napoli Teatro Festival 2012, accanto alle tante novità non mancano rappresentazioni teatrali dei drammi più classici. Tra queste merita sicuramente di essere segnalata “Los hijos se han dormido”, rivisitazione de “Il gabbiano” di Cechov andata in scena al Teatro Nuovo dal 13 al 15 giugno, ad opera della compagnia argentina guidata da Daniel Veronese.
La trama rimane la stessa de “Il gabbiano”, un vero rompicapo di intrecci amorosi, incentrato, secondo la felice definizione del regista Veronese, su personaggi che “corrono tutti dietro qualcuno, e questo qualcuno corre a sua volta dietro qualcun altro, e così di seguito”.
Tuttavia, rispetto al dramma originale, “Los hijos se han dormido”, pur non perdendone in ricchezza di contenuti, presenta tempi più concisi, meno dilatati, e un’azione più dinamica, che ben coinvolge il pubblico contemporaneo. Lo stesso Veronese, infatti, chiarendo come questi cambiamenti fossero del tutto voluti, dichiara in un’intervista: “’Los hijos se han dormido’ non è ‘Il gabbiano’, anche se segue la stessa trama. Credo che questo testo abbia bisogno di essere rivisitato per essere rivisto dal pubblico di oggi, che è notevolmente cambiato: è abituato, per esempio, a un alto ritmo e non si lascia sorprendere dalle stesse cose”.
Degna di nota è soprattutto la prova degli attori, che, pur recitando nella loro lingua originale, il castigliano, riescono comunque a mantenere viva l’attenzione di un pubblico per loro straniero, grazie a una forte presenza scenica, una brillante interpretazione e anche, a onor del vero, all’ausilio dei sottotitoli in italiano che hanno accompagnato i dialoghi.
In sostanza, al di là di una resa forse discutibile sul piano temporale (la rappresentazione avrebbe probabilmente avuto maggiore respiro rispettando la distinzione in quattro atti propria dell’opera di Cechov, piuttosto che nello sviluppo in unico atto proposto da Veronese), la compagnia ne esce pienamente promossa, dimostrandosi all’altezza del banco di prova napoletano.
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