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“To Rome With Love”: la cartolina con amore di Allen turista non per caso

di Marco Chiappetta

TRAMA: A Roma si divincolano le vicende di vari personaggi: Jerry (Woody Allen), ex regista teatrale incompreso, nella città eterna con la moglie psichiatra Phyllis (Judy Davis) per conoscere i futuri consuoceri italiani, scopre che il suo corrispettivo Giancarlo (Fabio Armiliato), di lavoro becchino, ha una voce da tenore straordinaria, che però gli esce solo sotto la doccia, e decide di sfruttarne il talento; John (Alec Baldwin), architetto di successo americano, torna nella Travestere in cui visse e amò da giovane, e consiglia il suo omologo e connazionale Jack (Jesse Eisenberg), indeciso tra la fidanzata Sally (Greta Gerwig) e l’affascinante Monica (Ellen Page), per cui prende una cotta; Leopoldo Pisanelli (Roberto Benigni), piccolo-borghese e uomo qualunque, all’improvviso e senza motivo è visto come un vip, tormentato dai media e adulato dalle donne, e la sua vita diventa un inferno; Antonio (Alessandro Tiberi) e Milly (Alessandra Mastronardi), coppietta di sposini provinciale e sempliciotta, si perdono l’un l’altro durante la luna di miele, il primo incontrando la procace prostituta Anna (Penelope Cruz) che per equivoco spaccia come sua moglie agli zii perbenisti, la seconda finendo prima sul set e poi tra le braccia del suo idolo cinematografico Luca Salta (Antonio Albanese), ruffiano e meschino.
GIUDIZIO: Dopo Londra, Barcellona e Parigi il Woody Allen cineasta turista degli ultimi anni sbarca a Roma per un omaggio pop e (volutamente?) stereotipato alla Urbe, al fascino cliché dell’amore latino, alla cultura italiana e al suo cinema, ai suoi maestri che l’hanno sempre influenzato: Antonioni, Fellini (evidente la copia de “Lo sceicco bianco” nell’episodio degli sposini), Risi (e “I mostri”, struttura episodica, aria satirica, storielle di malcostume, scandali, meschinità, corna e scappatelle), confezionando una cartolina perfetta per i turisti e per gli americani che prende il meglio da quell’Italietta da boom economico che ha fatto grande la nostra commedia, ma che ormai è passata e pittoresca, e il peggio dall’Italia di oggi, con Benigni spaesato eroe per caso, tempestato dai media e da donne adulatrici, a ironizzare sul concetto warholiano di fama ai tempi di Berlusconi (il film, prodotto dalla sua Medusa, cade ingenuamente quando il nostro eroe è intervistato su temi frivoli dal TG3, finora l’unico serio), non regalando un’immagine propriamente vera della città (sempre tuttavia bellissima e adorata dalla cinepresa) e del nostro paese, ma piuttosto quello che si sa e si legge nel mondo sui trafiletti di giornale, quindi verità filtrate. Le storie sono introdotte da un folkloristico vigile romano che, vediamo alla fine, abita su Piazza di Spagna (in tempi di crisi).
Insomma, pur se il tono è leggero, il ritmo godibile, le trovate spesso simpatiche, e due episodi su quattro (irresistibile quello di Woody Allen e l’insolito tenore sotto la doccia, e quello di Alec Baldwin “fantasma” nei luoghi della sua felicità che rivive attraverso un alter ego i tormenti della gioventù e dell’amore) valgono da sé il biglietto e rievocano il miglior Woody (i suoi temi come l’ossessione per la morte, il destino, l’adulterio e la crisi sentimentale, finzione e realtà), la trasferta romana sbaglia come quella di Barcellona, relegando la città a sfondo poetico, romantico e artificioso di storie d’amore apparentemente impossibili oltre le coste mediterranee, con motore solo il cliché e l’esotismo. Un divertissement e un film minore, né da buttare né da elogiare. Nel cast, piccole o grandi apparizioni di tanti attori italiani, tra cui: Riccardo Scamarcio, Sergio Solli, Ornella Muti, Lina Sastri, Giuliano Gemma, Ninni Bruschetta, Gianmarco Tognazzi, Giovanni Esposito. All’anteprima parigina il 25 giugno (il film uscirà in Francia il 4 luglio), al cinema MK2 della Bibliotheque François Mitterand, il grande Woody ha presenziato, scortato da bodyguard e applausi in piedi, per dire timidamente due parole in un francese dal forte accento brooklyniano: “Spero che il film vi piaccia, se non lo farà non vi preoccupate ho già finito un altro film. Se non vi piace nemmeno quello vi ammazzerò tutti”. Sempre ironico e sempre grande, nonostante tutto.
VOTO: 2,5/5