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“On the Road”: l’America beat tutta droga, sesso e rock n’ roll

di Marco Chiappetta

TRAMA: 1947 – Il giovane aspirante scrittore Sal Paradise (Sam Riley) s’imbatte in Dean Moriarty (Garrett Hedlund), maledetto edonista e mistico dal carisma esplosivo, ne resta rapito e insieme attraversano l’America e le sue strade senza un soldo, alla ricerca di avventure, amori, droghe, e soprattutto di un senso che giustifichi la vita: nel corso degli anni si separano, si ricongiungono, fanno follie, incontri strani, s’innamorano, viaggiano, vivono il furore della gioventù.
GIUDIZIO: Ci sono voluti 61 anni e la canonizzazione a mito perché le avventure vissute da Jack Kerouac, sotto pseudonimo, nell’omonimo romanzo cult diventassero un film. Prodotto da Francis Ford Coppola, che ne detiene i diritti dal ’79, e presentato a Cannes in competizione ufficiale (con accoglienza tiepida), ottiene quel che può: buon intrattenimento. Non poteva esserci regista più adatto a dirigerlo che Walter Salles: non solo perché è brasiliano e gli stranieri sanno raccontare l’America con un altro occhio e più verità, e poi perché il dna è lo stesso del grande “I diari della motocicletta”. Al posto di Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granado due maledetti tossici e beat, edonisti e dongiovanni; stessa epoca, non il Sudamerica povero e disperato, ma gli Stati Uniti dei sogni; non una vecchia motocicletta, Poderosa, ma una vera automobile; come moventi del viaggio non la solidarietà e lo spirito umanitario, ma la ribellione e la voglia di superare i limiti della geografia, della morale e dell’io: ma è sempre il viaggio, per conoscere e conoscersi, il viaggio come vita, e l’amicizia, e la carne, la gioventù impetuosa.
Rispetto al libro non ha tuttavia il respiro e l’epicità, nonostante la bellezza visiva dei paesaggi fotografati da Eric Gautier (lo stesso di “Into the Wild”) e i bravi attori: ma convenzionalmente segue, mitizza, forzandole rispetto alla pagina, le trasgressioni e la follia dei protagonisti, scaturendone dopotutto una storia on the road già vista e provocazioni anche ripetitive (sesso droga sesso droga, etc.) puntando forse a un certo tipo di pubblico e a un certo tipo di emozione. Ma per due ore e passa si è in America, si è giovani, si delira, si incontra gente, e, come alla fine di un viaggio, dispiace di lasciare tutto e tutti.
Nel cast grandi nomi: Kristen Stewart (sexy e maledetta, nuda e strafatta), Kirsten Dunst, Viggo Mortensen (è l’alter ego letterario di William S. Burroughs), Tom Sturridge (è Carlo Marx, alias Allen Ginsberg), Steve Buscemi, Terrence Howard e Amy Adams.
In Italia il 5 ottobre.
VOTO: 3/5