“Un gesto di grande umanità”: così Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna, nonché commissario straordinario per la ricostruzione successiva al terremoto dello scorso Maggio, ha definito il coinvolgimento di alcuni dei più grandi artisti del panorama musicale italiano lo scorso sabato, durante il concerto di Campovolo. Sono stati 150mila i partecipanti all’evento, i quali hanno consentito una raccolta di ben 3,8 milioni di euro. Lo spettacolo è stato anche trasmesso da undici network radiofonici privati, uniti in un unico segnale.
Zucchero, Ligabue, Elisa, Jovanotti, Fiorella Mannoia e tanti altri erano i nomi presenti in scaletta; con estrema umiltà e con grande gioia nel dare una mano ai luoghi colpiti dal sisma, hanno dimostrato che insieme, con costanza e coraggio, si può ricominciare. È questo che sono riusciti a fare intendere, grazie a dei magnifici duetti che si sono alternati sul palco, mostrando che nella musica, così come nella vita di tutti i giorni, si possono trovare sostegno ed aiuto nelle persone che ci sono accanto.
In realtà, la dimostrazione più significativa di ciò l’hanno fornita quelle migliaia di persone, ragazzi e adulti, che partendo dalle loro case situate in punti diversi e fra loro distanti del paese, si sono recati in Emilia per assistere e soprattutto sostenere lo spettacolo: è forse questo che reca più soddisfazione di qualunque altra cosa, rendendo chiara l’immagine di un Italia che, nonostante disastri sia naturali che “umani”, ha la forza di reagire, più unita che mai. Nonostante alcuni ci provino, fra scandali e proposte di secessione, a fornire l’idea di un paese frammentato, ladro ed egoista, “Italia Loves Emilia” aiuta gli scettici, forse, a rivalutare i propri punti di vista.
La musica italiana, così, come già aveva fatto con il progetto “Domani”, ideato in occasione del terremoto in Abbruzzo, si rivela di nuovo capace di scuotere gli animi, proprio così come il sisma ha scosso la terra, le case e la vita di migliaia di persone: forse un concerto non basterà a cancellare le paure e le disgrazie, forse non sarà sufficiente per rimettere in piedi tutto ciò che è stato buttato giù. Sicuramente, però, concede una speranza e allieta l’attesa di coloro che aspettano per poter ricominciare. L’Italia c’è, l’Emilia non è sola.
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