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“Dialoghi con Italìa – Moravia e Pasolini: Poesia”

di EbbroFiore

Chi è il poeta…e cos’è la poesia?
Per certi “Un pazzo e la sua malattia”
Per altri “È blanda attività di blandi”
(Tutti ne parlano…)
Ma che direbbero due tra i più Grandi?

“Per me il poeta è segno d’eccezione
la cui venuta è, sì, rara occasione.
Poeti non si fanno in mesi o anni
Poeta nasce UNO ogni cent’anni!”

Per primo interverrebbe il Gran Malato
con simili parole quando in vita,
ucciso per volere dello Stato,
parlò al comizio del Cosmopolita.
“Ma la poesia…beh, la poesia non ha senso
e lo scrittore…o il poeta, lo sa.
C’è chi scrive perché ha impegno morale
e chi lo fa perché gli preme un male”

Parlerebbe il verseggiatore offrendo
del vino al prosatore e domandando
se tra poeta e scrittore vi sia,
(e quando)
come tra prosa e poesia, differenza.
“È come dir “falena è
lo stesso di farfalla”.
Sarebbe una follia”

Direbbe sorseggiando con la destra
mentre con l’altra, ei andrebbe incalzando
“Riduceresti tutto al sol volare?
Senza il diverso, No, non v’è poetare”

“Eppur non tutti volano, io dico”
Direbbe ad interrompere, il poeta
“Non è da tutti raggiungere il cielo
Non è da tutti spiegare le ali
…se ci riesci, il come non conta
Bukowski scrive di mosche
E Baudelaire, di uccelli reali”

“Ma questo è fuorviante, ‘ché l’artista
non riconosce sé stesso se non
al di fuori di sé”
Continuerebbe Alberto
“Invece è assai pregnante, ‘che artisti
siamo anche io e te”
E poi Paolo, conserto

[…]

Ne parlerebbero ‘sì, senza mai sosta
perché forse non vi è una risposta.