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“Io e te”: Bertolucci torna ma non cambia

di Marco Chiappetta

TRAMA: Quattordicenne furioso e complessato, Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori) invece che partire con la scuola per la settimana bianca, si nasconde, lontano dal mondo, nella cantina: a turbare la sua solitudine incombe la sorellastra Olivia (Tea Falco), tossicodipendente alla deriva, con la quale a poco alla volta, nell’intimità dell’anfratto, cresce un rapporto.
GIUDIZIO: Dopo nove anni di assenza, e di malattia, e soprattutto trentun anni dopo l’ultimo film in lingua italiana, Bertolucci sceglie ancora il soffocante, teatrale scenario dell’appartamento (qui la cantina), due personaggi, un lungo dialogo a due, la fuga dal mondo esterno, e questo è: affidandosi a due giovanissimi attori, che a turno sembrano bravini o insipidi lasciando infine il dubbio, Bertolucci fa il solito film d’interni, molte parole, molta psicologia, molta angoscia, e una tensione erotica e incestuosa che è solo implicita e pregiudizievole visti i suoi precedenti. Sceneggiato da addirittura otto mani (tra cui lo stesso regista e Niccolò Ammaniti, da un suo romanzo), il film scorre bene, gradevolmente, tra alti e bassi, fino all’ultimo tango sulle note di David Bowie, ma alla fine il sospetto che avanza è che a riempirlo, più che un bisogno di emozione e la voglia di raccontare una storia comunque non nuova, sia un certo niente coperto meravigliosamente dall’abituale accademismo stilistico dell’autore.
VOTO: 2,5/5