E’ stata aperta al pubblico ieri, al Palazzo delle Arti di Napoli, la mostra di dipinti, collage e sculture dal titolo “MuseoUnder14 artecontemporanea”, promossa dall’associazione “QUELfiloBLU” e curata da Giuseppe Panariello.
L’esposizione, ospitata dal PAN fino al 23 dicembre, è il frutto di quasi trent’anni di attività del curatore come insegnante alla S.M.S. “Giancarlo Siani” di Villaricca e delle mani, le menti e la creatività degli alunni, di età compresa tra i 10 e 14 anni, che, in piena libertà, hanno potuto cimentarsi con le più diverse tecniche artistiche, incanalati solo per quanto riguarda lo studio della storia dell’Arte, nei percorsi espressivi e figurativi che le correnti artistiche che si sono succedute nel tempo hanno solcato.
L’esposizione è di conseguenza divisa in dieci ‘stanze’, che raccolgono un insieme di opere legate tra loro da motivi e temi comuni, come ad esempio “Incontriamo Mirò e Klee”, in cui esse si ricollegano alla fascinazione che i due artisti del Novecento avevano per il mondo figurativo dell’infanzia; “Il Carro di Tespi” riferite alla vicenda leggendaria dell’inventore della tragedia greca, in cui è il sentimento, l’emozione a permeare l’afflato artistico; dirette, ironiche, scritte in napoletano parlato sono le frasi che campeggiano invece nella stanza dei “Graffiti” che affrontano il tema del bullismo a scuola; ne “L’Attore Naturale” è invece l’albero, che si erge dalla terra come un attore sul proscenio, ad essere protagonista.
Le opere colpiscono lo spettatore per il loro non essere banali, come ci si aspetterebbe erroneamente da ragazzi di scuola media; non sono schizzi, segni e pennellate messe qua e là, buttate casualmente sulla carta, distrattamente, poi spacciate come “Arte”; si ravvede infatti nei lavori migliori una perizia, una tecnica, una naturalezza che sembrerebbe appannaggio solo degli artisti adulti; ma come diceva Pascoli, il genuino risiede in quello che la voce del “fanciullino” riesce ancora a suggerire ai nostri animi. Del resto, lo stesso Picasso affermava che, dopo essere arrivato a 12 anni a dipingere come Raffaello, impiegò una vita intera per ritornare a dipingere come un bambino.
Il valore formativo e sociale di questo progetto viene affermato poi nelle premesse, finalità e obiettivi che vengono esposti sul sito dedicato a MuseoUnder14, e che raccoglie l’intero corpus di 1750 opere raccolte dal 1983 ad oggi: “I giovani, i nostri studenti, se messi in condizioni di ‘capire’ di ‘leggere’ la realtà, di ascoltare la verità, sono in grado di essere protagonisti in positivo; e l’ARTE CONTEMPORANEA è un mezzo ineffabile per esprimere quelle sensazioni che possono portare alla maturazione dell’individuo in un mondo complesso e nichilista come questo che stiamo vivendo. L’Insegnamento sin dall’inizio deve lasciare che il discente possa esprimere liberamente le sue emozioni (si intende che ogni allievo è informato e preparato ad usare consapevolmente le tecniche, che secondo me è l’unica cosa che possiamo insegnare ai nostri giovani allievi). I ragazzi sono all’altezza di inventare, creare cose stupefacenti; rappresentazioni capaci di contenere i loro trascorsi, le loro contraddizioni, i loro perché, il loro vissuto clandestino in un mondo lontano molte miglia dai loro desideri. […] E poi c’è il discorso, ampio difficile, della cultura, per il quale la scuola non deve delegare in assoluto nessuno, ma deve – questo si – collaborare con le forze sociali e le altre istituzioni culturali del territorio per promuovere interessi non momentanei, aperti a larghe prospettive, con respiro ampio e non esclusivamente ristretto all’ottica scolastica. Al di fuori o – peggio – contro questa ipotesi generale e di massima, non può esistere alcuna scuola, ma esiste soltanto un tentativo di descolarizzazione istituzionalizzata, cioè un calare l’istituzione entro una situazione di disgregazione programmata, volutamente finalizzata al misconoscimento delle realtà sociali che hanno prodotto e producono cultura. […] bisogna educare il giovane ad essere originale nel suo modo di pensare, creativo nel suo fare ed agire, divergente nel suo modo di riflettere”.
In più, tutto ciò ha un riscontro se si va a indagare nei difficili background familiari o sociali in cui si trovano a vivere alcuni alunni, come affermato dallo stesso Panariello, in cui non è l’handicap fisico, quanto l’handicap sociale, nel senso sia di ‘svantaggio culturale’, che si matura in contesti digiuni di arte o di cultura, sia nell’accezione di difficoltà a relazionarsi con l’altro, di timidezza, indugiare in silenzi, a costituire una barriera nell’apprendimento; salvo poi riuscire a trasferire su tela o su argilla una vasta gamma di emozioni, segno che l’Arte è universale e non si trova solo nei musei e nelle accademie; è un qualcosa di istintuale, naturale sfogo di sentimenti, una fiammella che tuttavia non si alimenta senza un ambiente che la nutra: è questo lo scopo politico di MuseoUnder14 arteCONTEMPORANEA, trasformare l’apprendimento in comportamento. “Avvicinare – prosegue Panariello – i giovani studenti, educandoli a scenari più ampi e consapevoli, a sviluppare l’intelligenza estetica a ricomprendere la visione in dimensione etica, perché l’arte contemporanea può dilatare il loro potenziale culturale e morale.
Il MUSEO UNDER14 ARTECONTEMPORANEA possiede un grande potenziale: amplia il proprio pubblico relazionandosi con il territorio, diventando laboratorio di pensiero e di idee, non solo per le scuole di ogni ordine e grado, ma anche traino di dialogo con le forze intellettuali che interagiscono con tutti gli attori sociali”.
Per saperne di più
http://www.museounder14.it
http://www.quelfiloblu.it/
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/20132