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“I pinguini di Mr. Popper”, ovvero cosa aspettarsi dalle commedie americane di oggi

IPinguinidiMr.Poppereccoilposteritalianodi Marco Chiappetta

TRAMA: Tom Popper (Jim Carrey), brillante uomo d’affari newyorkese, poiché trascurato dal padre esploratore giramondo quand’era piccolo, fa altrettanto con i suoi figli (Madeline Carroll, Maxwell Perry Cotton) da quando è divorziato dalla moglie Amanda (Carla Gugino): ma un’improvvisa eredità dal padre morto, sei vivacissimi pinguini, cambia non solo le regole del suo elegante appartamento di Manhattan, ma anche le sue priorità e lo aiuta a riscoprire la gioia della vita familiare.
GIUDIZIO: Commedia per famiglie e per bambini di ordinaria idiozia, che riscatta la sua banalità di copia fotostatica con l’espediente nuovo dei pinguini, che fanno il loro ingresso nel genere sulla base di un romanzo per ragazzi molto famoso in USA (di Richard e Florence Adwater), pubblicato nel 1938. L’atmosfera di quell’America, dei grandi uffici, delle hall dei palazzi, della sfavillante New York e del New Deal, si appanna nella nuova visione di un’America contemporanea sempre conformista, ma iper-tecnologica e peggiorata, non più credibile – se mai lo è stata – come guida economica o “culturale” del mondo. Il plot dell’uomo d’affari tutto lavoro e poca famiglia alla riscoperta dei veri valori ormai è obsoleto. Non che ci si aspettasse nulla da questo genere di film, ma qualcosa di nuovo, o di veramente divertente, considerati gli sforzi e le smorfie inutili di un solitamente ottimo attore come Jim Carrey (che non ha mai scelto così male un ruolo) non trapela da una serie di comiche più patetiche che ridicole: resta da chiedersi, se davvero le famiglie e i bambini possano ridere ed essere felici di schiamazzi, flatulenze, fisiologia, rocambole fracassone, è il cinema che è cambiato o gli americani? Nel delirio trash, anche l’immortale Angela Lansbury.
VOTO: 1/5