di Lisa Davide
Città della Scienza. A Napoli tutti gli abitanti hanno un ricordo legato al museo scientifico. Per tutti gli appassionati di scienze fisiche e naturali è un grande punto di riferimento; per i residenti di Bagnoli, dopo il disastro umano ed ambientale nel quale si vive dopo l’era dell’Italsider, un simbolo di speranza; per centosessanta persone un posto di lavoro e per la città anche un vanto turistico visti i circa 350mila visitatori l’anno.
Nella notte tra il 4 e il 5 Marzo, Città della Scienza è bruciata. Sono rimasti solo i muri perimetrali, scheletri di un terribile rogo che ha bruciato quattro dei sei capannoni della struttura, tra il diecimila ed i dodicimila metri quadri di una della poche aree bonificate nella zona. Nessun ferito: il lunedì, infatti, è giorno di chiusura. Solo il Teatro delle Nuvole, creato per ospitare attività per i bambini, si è salvato tra i tanti padiglioni che componevano lo stabile. Il primo ad aver notato il principio di incendio, e ad aver dato l’allarme, è stato il custode del posto. Lui e tanti altri che sono accorsi riferiscono di un enorme colonna di fumo nero che rischiava di intossicare gli abitanti, e di una rapidissima estensione del rogo. Sul posto sono giunti subito decine di pompieri, gli abitanti di Bagnoli, il sindaco Luigi de Magistris che teme una “mano criminale” e dichiara: “Il museo deve rinascere, è un appello ai cittadini e anche a tutti quelli che amano Napoli anche non vivono qui”. I magistrati incaricati di svolgere indagini sull’accaduto non riferiscono ancora della causa dell’incendio. Il sindaco ha dato notizia di un colloquio che avrà in data 5 marzo ’13 con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per discutere dell’accaduto. Il centro scientifico, nato grazie all’idea di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis, ha riscosso molti consensi dall’apertura nel 2001 del museo interattivo. Eppure, oggi, quel polo di attività formative e sperimentali è stato eliminato dall’incendio e i residenti di Bagnoli vedono in questo annullamento anche la perdita di speranze di un miglioramento nell’area che li ospita. Tanti i messaggi di solidarietà arrivati dall’opinione pubblica. Nichi Vendola invita la politica a rivolgere l’attenzione a Napoli per “ricostruire subito la Città della Scienza”. Marco Rossi-Doria, sottosegretario all’Istruzione del Governo Monti, sulla stessa linea d’onda avverte che “se il Paese è all’altezza dei suoi compiti deve trovare i soldi per la ricostruzione”. Lo scrittore napoletano Roberto Saviano, intanto, su Twitter accende i sospetti: “Dolo o incidente? Da sempre i clan vorrebbero edificare a Bagnoli: le fiamme a Città della Scienza sono il fallimento di una Napoli diversa”.