15 aprile 1874, Parigi, Boulevard des Capucines. Lo studio del fotografo Felix Nadar ospita la prima mostra ufficiale dei pittori impressionisti. Rifiutati i canoni accademici, rifiutati dal Salon ufficiale, i critici e gli intenditori non sono propensi a spendere parole positive per le nuove forme dell’arte, per queste impressioni, per queste incompletezze. Oggi, a distanza di un secolo, gli storici dell’arte hanno cambiato volto e la diversità e l’innovazione degli impressionisti sono modelli pittorici al parti dei paradigmi classicisti.
28 giugno 2011, Capua, MAC. Nel Museo di Arte Contemporanea il maestro d’arte Umberto Gorirossi lancia il movimento artistico–culturale “Pensiero Visivo“.
L’atteggiamento comune verso il nuovo, verso forme inedite, nell’arte così come nella storia e nel vissuto, si manifesta con violenza e asprezza. L’arte contemporanea, eccessivamente ermetica per essere compresa. L’arte contemporanea, eccessivamente elementare nei mezzi espressivi scelti per la sua realizzazione. Gli artisti, nell’Ottocento come oggi, anticipano un certo tipo di sensibilità, un modo di sentire proprio di altri tempi, tempi non ancora vissuti. Umberto Gorirossi vuole livellare queste incomprensioni, vuole apportare un cambiamento nel rapporto fra artista e fruitore e far si che “l’arte contemporanea sia per tutti, non solo per gli intenditori”. Ecco “Pensiero Visivo”.
Questi gli impulsi, questo l’incipit che hanno portato il 28 giugno 2011 presso Museo di Arte Contemporanea di Capua al lancio e all’ufficializzazione del movimento “Pensiero Visivo” in cui si sono identificati e ritrovati artisti come Fabio Baccigalupi, Stefania Chiaravalle e Sara Silberstein; un evento che ha preso forma grazie anche alla disponibilità del direttore del museo Luigi Brandi che, nonostante le difficoltà vissute sito culturale, continua a cercare un contatto più diretto, più vivo con gli artisti offrendo loro dei laboratori dove poter lavorare, e al curatore Gianpaolo Coronas. Un evento che incarna e personifica “la speranza di aver inaugurato un nuovo ciclo di vita per l’ente e la cultura campana, con la speranza di oltrepassarne i confini” come chiaramente avverte Francesco Stancapiano – direttore marketing e comunicazione per Liclè.