di Marco Chiappetta
TRAMA: Germain (Fabrice Luchini), cinico professore di letteratura al liceo, scrittore mancato e marito frustrato della gallerista Jeanne (Kristin Scott Thomas), si interessa all’alunno Claude Garcia (Ernst Umhauer), giovane talento letterario, e, partendo da un tema sull’amico Rapha (Bastien Ughetto) e dei suoi borghesi genitori (Emmanuelle Seigner, Denis Ménochet), lo sprona a continuare a frequentare la loro casa, per studiarne i personaggi e scriverci un romanzo. Ma i legami tra arte e vita sono molto labili, e destinati inevitabilmente a esplodere.
GIUDIZIO: Intelligente ed interessante esercizio stilistico di scrittura, sulla base di una piéce teatrale (“El chico de la ùltima fila” di Juan Mayorga) e con al centro l’amore per la letteratura, il film di Ozon è sospeso tra thriller (senza delitti) e commedia (senza gag), tra verità e finzione, arte e vita, con echi, ma solo echi a Woody Allen (i suoi temi, l’ambiente radical chic, la recitazione di Luchini), diverse invenzioni felici e un ritmo calzante, la solita ironia francese e una riflessione sui limiti della vita e l’infinito della fantasia, sul processo di creazione (dell’arte) e di distruzione (della vita).
VOTO: 3/5