di Chiara Maria Elena Ostuni
Gli alunni della sede centrale dell’Istituto Tecnico Industriale e Scientifico Basilio Focaccia di Salerno hanno occupato la scuola per una settimana, dal 25 al 30 ottobre.
La protesta è stata scatenata dalla riduzione degli orari degli Istituti Tecnici da 36 a 32 ore formulata dalla riforma Gelmini.
Questa riduzione ha portato un cambiamento della durata delle lezioni. Un maggior numero di ore di 50 minuti sono state ridotte ad un minor numero di ore di 60 minuti.
Ciò ha modificato, inoltre, gli orari d’uscita. Se prima gli alunni, sia della sede centrale che delle succursali, uscivano alle 13:20 ogni giorno, adesso escono quattro giorni alle 13:10 e due giorni alle 14:10.
Per chi frequenta l’ultimo anno le ore sono sempre 36, di conseguenza escono tutti i giorni alle 14:10.
Molti studenti iscritti all’Istituto Basilio Focaccia provengono dalla provincia di Salerno.
Questi ragazzi, dovendo percorrere un lungo tragitto per far ritorno a casa, arrivano a destinazione solo a pomeriggio inoltrato.
Il loro tempo pomeridiano è ridotto e spesso sono costretti a cominciare ad eseguire i compiti nel pullman.
L’occupazione nella sede centrale è stata appoggiata dal Blocco Studentesco, per questo è durata per una settimana e forse continuerà alla riapertura delle scuole dopo il ponte della festività di Ognissanti.
La preside ha organizzato varie assemblee con i ragazzi per cercare di chiarire la questione, ma gli alunni hanno ugualmente occupato, senza tentare alcuna mediazione.
In una delle succursali l’occupazione è durata solo per due giorni, 22 e 23 ottobre.
Circa trecento studenti hanno dormito nella scuola. La preside ha consentito l’occupazione e, almeno nella sede succursale di indirizzo informatico, non ha denunciato nessuno e gli agenti della DIGOS non sono dovuti intervenire, limitandosi a chiedere ai ragazzi di non creare disordini.
Nelle succursali la preside ha riunito in ragazzi in varie assemblee e sono giunti ad un accordo.
Il lunedì dopo l’occupazione, il 25 ottobre, è stata una giornata di autogestione, poi, dal martedì 26 fino al giovedì 28, cogestione: tre ore di lezione e due ore gestite dai ragazzi, nelle quali hanno letto i punti della riforma Gelmini presi da un documento dell’UDS.
Oltre all’Istituto Basilio Focaccia di Salerno ha protestato per gli orari, anche il Liceo Classico e Scientifico E. Marini di Amalfi ha attuato delle forme di protesta, non solo contro la riforma Gelmini, ma anche contro l’accordo tra il preside e la società di trasporti Sita.
Come all’Istituto B. Focaccia di Salerno, anche nel Liceo E. Marini di Amalfi ci sono studenti provenienti dalla provincia.
La corsa dell’autobus che porta gli alunni a scuola prima dell’orario d’entrata giunge ad Amalfi alle 7:30. Se i ragazzi non riescono a prendere quel pullman, non riescono ad arrivare puntuali a scuola e sono costretti ad entrare in seconda ora, e come ben si sa i ritardi influiscono sul voto di condotta che a sua volta influisce sulla media.
Gli alunni del Liceo E. Marini hanno scelto di non occupare la scuola, ma hanno posizionato vicino l’Istituto un materasso con sopra un fantoccio e uno striscione con su scritto: “Non ci resta che dormire qui”.
Chi provvede all’organizzazione della vita scolastica dovrebbe interessarsi del benessere totale degli studenti e quindi stabilire un orario adeguato per fare in modo che i ragazzi diano una resa scolastica migliore. Studiare è un dovere ma anche un diritto.