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Prosegue il Festival di Sanremo: la musica migliora ma gli ascolti calano

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

di Brando Improta

Gli ascolti della prima serata del Festival 2014 parlano chiaro: 12.466.000 spettatori nella prima parte e meno di sei milioni nella seconda, per una media (inferiore all’anno precedente) di 10.9 milioni ed il 45,93 % di share.
Gli italiani hanno praticamente iniziato a vedere la nuova edizione di Sanremo per poi abbandonarla in massa, quando la gara era ancora in pieno atto, a causa dei vari intoppi e ritardi vari.
Considerato questo dato, che non poteva lasciare indifferenti, Fazio e gli autori si sono rimboccati le maniche e hanno proposto una seconda serata più veloce e divertente.
L’apertura di Pif è stata migliore rispetto a quella dell’esordio, con un simpatico sketch nel camerino della Casta (giocato sull’assonanza tra ranuncolo e foruncolo) e una divertente crociata per promuovere Gianfranco Agus alla conduzione del prossimo festival (con tanto di intervento di Beppe Grillo).
Subito dopo la copertina “SanRemo e SanRomolo” si sono affacciati i fantasmi della lentissima serata d’esordio: Fazio ricorda il maestro elementare Alberto Manzi, negli anni Sessanta protagonista del programma Rai “Non è mai troppo tardi”, dedicato all’alfabetismo degli italiani.
Dopo un video d’epoca, appare l’attore Claudio Santamaria che legge una lettera scritta da Manzi ai suoi ex alunni nel 1976.
Fin qui sembra un semplice omaggio nel contesto dei 60 anni della televisione. L’inghippo sta nello scoprire, una volta finita la lettura, che tutto questo è stato fatto per promuovere la nuova fiction di RaiUno dedicata a Manzi e interpretata, guarda caso, da Santamaria.
Le marchette televisive le fanno tutti, ma probabilmente non era necessario farla durare oltre il lecito, cercando di spacciarla per ciò che non era.
Poi i titoli, con le gemelle Kessler, pallido ricordo della Carrà di ieri, che ballano – o per lo meno si muovono – come possono.

Ron

Ron, in gara con “Sing in the Rain”

Finalmente ricomincia la gara.
I sette Big di stasera hanno presentato brani nettamente migliori rispetto ai colleghi della prima puntata. Si sono esibiti, nell’ordine: Francesco Renga, Giuliano Palma, Noemi, Renzo Rubino, Ron, Riccardo Sinigallia e Francesco Sarcina.
Renga ha portato due brani nel suo consueto stile, orecchiabili ma forse non troppo originali per quanto riguarda i testi. Ad essere passato con il televoto è stato il brano “Vivendo adesso”, di misura il migliore dei due proposti.
Giuliano Palma ha proposto due simpatici brani dal sapore rock anni Sessanta (quello dei Jimmy Fontana o del primo Celentano, per intenderci), accompagnati da un gioco di luci ricordanti i Piper del periodo e con un look in tema. Delle due canzoni quella passata, “Così lontano”, è la meno orecchiabile, ma potrebbe aver inciso la menzione di Nina Zilli fra gli autori nel giudizio del pubblico o della sala stampa.
Renzo Rubino è stata poi una delle due grandi sorprese positive. Presentatosi già l’anno scorso tra i Giovani, quest’anno è stato uno dei pochi a portare al Festival due brani davvero diversi, cogliendo appieno la possibilità data dalla direzione artistica di farsi ascoltare in più vesti. Il primo brano “Ora”, quello più disimpegnato e divertente, con sonorità figlie degli anni Ottanta e della musica leggera del periodo, è passato alla serata di domani. Il secondo brano, “Per sempre e poi basta”, molto più impegnato e dal tema similare con quello dell’anno scorso, è stato scartato, ma non è difficile pensare che l’intero nuovo album dell’autore possa avere un discreto successo.
Ron ha sorpreso abbastanza il suo pubblico. Perché se il primo brano “Un abbraccio unico” è uguale al 90% del suo repertorio, il secondo “Sing in the Rain” si è rivelato come un piacevole pezzo folk, con un fischiettare allegro in sottofondo che lo rende molto orecchiabile e divertente.
Lo stesso cantante ha fatto notare come la seconda canzone fosse una vera e propria sfida per lui, ed è proprio quello il brano premiato al televoto.
Riccardo Sinigallia, nome non troppo conosciuto ai più cantautore romano già collaboratore dei Tiromancino, ha portato due pezzi abbastanza differenti, seppure accomunati da uno stile leggero, figlio probabilmente della stessa voce del cantante. Una piacevole sorpresa anche questa, con il brano passato alla serata successiva, “Prima di andare via”, che potrebbe addirittura candidarsi per il podio (o a qualche premio collaterale).
Ma in una scaletta canora notevole si son comunque fatte notare due voci fuori dal coro, che hanno ricordato i brutti momenti della prima puntata.
Noemi e Francesco Sarcina hanno infatti presentato brani di incredibile pochezza, senza nemmeno l’ancora di salvezza di un ritmo piacevole e canticchiabile. Entrambi, inoltre, hanno dimostrato molta presuntuosità e di non saper restare nelle righe di una gara uguale per tutti. La prima invitando il pubblico a battere le mani e scambiandosi frequentemente parole e boccacce con il suo direttore d’orchestra; il secondo scattandosi foto da solo sul palco dell’Ariston, facendosi riprendere dalla Littizzetto a fine esibizione (“La smetti di fare il pirla?”). Noemi è passata con il brano “Bagnati dal sole”, Sarcina con “Nel tuo sorriso”, ma i due pezzi sono dimenticabili (almeno artisticamente parlando).

Zibba, con il brano "Senza di te" è finalista tra le Nuove Proposte

Zibba, con il brano “Senza di te”,
è finalista tra le Nuove Proposte

Dopo il secondo tornante dei Big è iniziata poi la gara delle Nuove Proposte.
I primi quattro cantanti che si sono esibiti ieri sera (gli altri quattro stasera) sono stati: Diodato, Filippo Graziani, Bianca e Zibba.
Due dovevano essere eliminati, mentre gli altri avrebbero potuto proseguire la loro gara nella finale di Venerdì. Le canzoni sembravano perfettamente divise per rendere meno gravoso il compito di giornalisti e spettatori: tanto deprimenti e ridicoli i brani di Diodato e Bianca quanto musicalmente più strutturati e interessanti quelli di Graziani e Zibba.
Al momento culminante passeranno Zibba (con l’ottimo blues italiano di “Senza di te”) e, abbastanza a sorpresa, Diodato, con la tremenda “Babilonia”.
Al momento della proclamazione del passaggio di Diodato c’è stato un forte presagio di funesto dejà vù risalente al 2012, quando un ragazzo di nome Alessandro Casillo, con ciuffone che gli colava sugli occhi e pantaloni slabbrati, vinse nella medesima categoria urlando “Perché è vero…è vero”. Quest’anno Diodato urla “Babilonia”, infilando un po’ a casaccio la parola nel resto del testo. Speriamo la storia non si ripeta.
Il parterre degli ospiti è stato decisamente migliore di quelli proposti ieri sera.

Franca Valeri, 94 anni, sul palco dell'Ariston

Franca Valeri, 94 anni, sul palco dell’Ariston

A partire da una Franca Valeri che, nonostante le quasi 94 primavere e il morbo di Parkinson che da anni l’attanaglia, ha divertito e commosso l’intera platea, recuperando il vecchio sketch televisivo della telefonata, aggiornandolo all’argomento sanremese e tirando in ballo una a sua volta commossa Littizzetto. Per lei c’è stata una dovuta standing ovation e a lei va la palma di miglior ricordo di questa seconda serata.
A seguire l’intramontabile Claudio Baglioni, che non si è certo risparmiato vocalmente, interpretando i suoi più grandi successi (alcuni in versione riarrangiata)  del passato e la nuova “Con Voi”. Per lui, assente dal Festival da una sua famosa ospitata del 1985, le lodi incessanti di un Fazio visibilmente soddisfatto in volto per lo svolgersi della serata e le urla del pubblico in sala che non vuole più farlo andar via. Sarà sempre Baglioni a dispensare un concetto forse banale ma di cui troppo spesso ci si dimentica, ricordando come il Festival di Sanremo sia musica, sia spettacolo e debba essere tenuto alla larga dalla politica e da tutte quelle manifestazioni di noia e di stress che troppo spesso ci circondano tutti i giorni in televisione e nella quotidianità. Ed il primo ad imparare la lezione dovrebbe essere proprio Fabio Fazio.
Infine è arrivato anche Rufus Wainwright, cantautore di fama mondiale, un po’ impacciato nell’esprimersi a parole ma bravissimo nel proporre la sua “Cigarettes and Chocolate Milk” e la sempre splendida “Across the Universe” dei Beatles. Non siamo certo dalle parti di Cat Stevens, ma per come si prospettava questa edizione del festival è tutto oro che cola.

Una seconda serata placida e veloce. Nonostante sia finita con ben venti minuti di ritardo rispetto a ieri ci si è annoiati di meno e divertiti di più, fra musica finalmente ascoltabile (quando non addirittura ottima) e ospiti di spessore che non si sono affatto risparmiati mettendo una (metaforica)  pietra tombale sulla terribile Laetitia Casta.
Domani la gara dei Big entrerò nel vivo: si riascolteranno infatti le 14 canzoni passate nelle prime due serate e verrà stilata una prima graduatoria grazie al televoto del pubblico, che peserà al 25% sulla classifica finale.
Ascolteremo inoltre, con lo scopo di eliminarne due in vista della finale, altri quattro cantanti per la sezione Nuove Proposte: Rocco Hunt, The Niro, Vadim e Veronica De Simone.
Perché, che piaccia o meno, Sanremo continua.