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Marcia indietro di Renzi: dal decreto Irpef approvato scompaiono i tagli all’Università

I tagli al FFO

I tagli al FFO

di Francesco Cannone

Il mondo dell’università e della ricerca può tirare un sospiro di sollievo: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 24/04/2014, n°66 recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, quello chiamato dal Governo Renzi “Per un’Italia coraggiosa e semplice”, scompaiono definitivamente i riferimenti ai tagli a FFO e FOE, previsti invece in una versione che sarebbe circolata precedentemente.
Il Fondo di Finanziamento Ordinario delle università (FFO) e il Fondo Ordinario per il finanziamento degli Enti e istituzioni di ricerca (FOE) sono i maggiori contributi che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca destina per la copertura delle spese e delle attività delle università italiane, nel primo caso, e degli enti e delle istituzioni di ricerca pubblici vigilati dal Ministero, nel secondo.

Contributi che negli ultimi anni sono già stati tagliati, al punto che andare oltre avrebbe voluto dire produrre effetti fatali su un sistema già in forte sofferenza. Come mostrano i grafici, il FFO reale è in calo dal 2009, quando le forbici di Tremonti colpivano il Ministero della Gelmini con la benedizione del Presidente del Consiglio Berlusconi (l’arcinota legge 133/2008 che stabiliì, all’art. 66 c.13, tagli all’FFO di 63,5 milioni di euro per l’anno 2009, di 190 milioni di euro per l’anno 2010, di 316 milioni di euro per l’anno 2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013; quando tocca al Governo Monti, di fronte a una situazione di crisi del sistema definita “gravissima e irreversibile” da CRUI, CUN e CNSU, il Ministro Profumo riuscì a ottenere uno “sconto” di soli 100 milioni, come previsto dalla legge di Stabilità 2013 all’art.152 bis; quando, poi, è la volta del Governo Letta, grazie all’impegno del Ministro Carrozza, con la legge di stabilità 2014 (art. 9 c.5), vengono stanziati, solo per il 2014, 150 milioni aggiuntivi per l’FFO) e come il FOE reale sia complessivamente in grande calo rispetto al 2001.

I tagli al FOE

I tagli al FOE

Secondo la ricostruzione de “La Repubblica.it”, quando a Palazzo Chigi è stato approvato il testo del decreto, lo stesso non è stato consegnato alla stampa. L’indomani, però, “una bozza circolante tra i rettori della Conferenza delle università (porta la data, 18 aprile, e l’ora, 16.46, del Consiglio dei ministri) al comma 6 articolo 50 parla in maniera esplicita di una sottrazione di “30 milioni al Fondo di finanziamento ordinario delle università per il 2014 e di 45 milioni per ogni anno a partire dal 2015”. Lo stesso testo avrebbe contenuto anche “una riduzione del Fondo ordinario per gli enti di ricerca, a eccezione dell’Invalsi”, senza che però ne fosse noto l’ammontare.

Navigando sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tuttavia, si deduce che quel 18 Aprile è stato approvato il decreto legge in una versione “senza tagli”.
Il MIUR, ad ogni modo, come si legge nel decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dovrà sopportare, al pari di tutti gli altri Ministeri, un sacrificio per quanto riguarda la spesa per beni e servizi, “ad esclusione delle spese per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”. Rispetto ai 200 milioni di euro che le amministrazioni centrali dello Stato dovranno risparmiare complessivamente nel 2014 e ai 300 annui da risparmiare a decorrere dal 2015, il MIUR è chiamato a contribuire per 6,3 milioni nel 2014 e per 9,4 dal 2015.