di Luigi D’Antò
Perché il 2012 può essere considerato “l’anno dei nani”? Nel 2012 sono uscite diverse pellicole aventi come protagonisti i nani: “Biancaneve” (titolo originale, “Mirror mirror”), “Biancaneve e il cacciatore” (“Snow White & the Huntsman”), e il film muto “Blancanieves“. I tre film rileggono la storia dei fratelli Grimm ognuno in modo differente.
Un quarto film datato 2012 è “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” (“The Hobbit: An Unexpected Journey”), anch’ esso con protagonisti dei nani e proiettato nel periodo natalizio – periodo dell’ anniversario dei 75 anni della comparsa sul grande schermo del primo lungometraggio di Walt Disney, “Biancaneve e i sette nani”. Il 20 dicembre 2012, inoltre, ricorreva il 200esimo anniversario della raccolta delle favole dei fratelli Grimm, e nella raccolta compare naturalmente la storia dei sette nani. Ma perché tanto successo?
Forse perché nell’immaginario di ognuno, il nano, che si contraddistingue per la statura bassa, per il carattere esuberante e per il grande piacere nel mangiare e bere, ricorda molto il bambino? Forse. Il nano è probabilmente una figura tanto popolare proprio perché rispecchia una parte che tutti possiedono e che nascosta in regioni remote del nostro immaginario fantastico talvolta ritorna in superficie.
Anche il Principino Azzurro, nel prossimo episodio, incontrerà per la prima volta i nani. Sarà un confronto pacifico oppure no?